FederlegnoArredo-Cosmit: l’export non delude, ma la crisi frena il mercato interno.

FederlegnoArredo-Cosmit: l’export non delude, ma la crisi frena il mercato interno.

📅14 Dicembre 2011, 14:20

Il made in Italy conquista l’estero, eppure continua a soffrire sul territorio domestico, frenato da un circolo vizioso di bassa crescita, bassa fiducia e bassa capacità di spesa.

Fiscalità, internazionalizzazione e rilancio dell’edilizia rappresentano tre leve “salva-Italia” per FederlegnoArredo e Cosmit, che alla tradizionale conferenza stampa di fine anno hanno ribadito attraverso i propri vertici la necessità di risposte mirate per favorire la crescita.

I dati di preconsuntivo 2011, elaborati dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, fotografano infatti un settore in affanno, che non è passato indenne attraverso le gravi turbolenze economiche in atto: il fatturato è sceso a 32,4 miliardi di euro, in calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il comparto era già stato capace di recuperare una parte delle perdite del biennio 2008-2009.

Un risultato che, se confermato, riporterebbe i livelli al di sotto di quelli del 2009, ovvero il punto più basso dall’inizio della crisi. Con una significativa postilla: l’andamento negativo dipende da una stagnazione endogena, tanto che la flessione del 5% del consumo interno apparente dell’intera filiera vanifica l’incremento delle esportazioni del 5,1% (per un valore complessivo delle vendite oltreconfine pari a 12,2 miliardi di euro).

L’internazionalizzazione, con un flusso mirato soprattutto verso i Paesi extra Ue – quelli più ricettivi in questo momento, come ha ribadito l’economista Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison – rappresenta dunque una delle leve fondamentali per il rilancio del settore, che dovrebbe beneficiare anche di appoggi governativi.

Federlegno Roberto Snaidero
Roberto Snaidero

Il 2010 ha visto la cancellazione dell’Ice, un’istituzione che aveva molti difetti, ma che rappresentava il nostro unico strumento promozionale – ha detto Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo -. Bene ha fatto dunque il governo Monti a ripristinarlo, ma occorre superare la pura logica di emergenza e dare un segnale forte a proposito degli ambiti sui quali questo Paese intende investire“.

Non serve a nulla sopprimere gli enti – ha aggiunto Carlo Guglielmi, alla guida di Cosmit -. Bisogna piuttosto renderli più snelli e affidarli a persone di alto profilo e soprattutto ben pagate, che possano promuovere al meglio i nostri prodotti all’estero“.

Sul fronte interno, fiscalità e rilancio del sistema edilizio rappresentano invece i binari da cui ripartire, a patto che rigore e controlli si accompagnino a una riforma fiscale complessiva.

Una prima spinta dall’Esecutivo è arrivata con “la conferma delle detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici“, ha sottolineato Snaidero, una misura a favore dell’ambiente e dei consumi, per favorire l’occupazione e agevolare l’emersione del lavoro nero. Altrettanto importante è superare l’impasse di una stretta creditizia senza precedenti:  “Le regole di Basilea 3 oggi costituiscono un vincolo troppo stringente per le imprese italiane – ha ribadito il numero uno di FederlegnoArredo -. È necessaria una loro immediata sospensione“.

Non secondaria, secondo Carlo Guglielmi, è anche l’immagine: “Sarebbe opportuno chiedere ai cittadini la sottoscrizione di bond destinati alla ristrutturazione di luoghi pubblici e privati, come i ristoranti, gli alberghi, le Poste, ecc.: un investimento per far ripartire in modo virtuoso non solo il comparto, ma anche l’immagine del nostro Paese“.

www.federlegno.it


Share this article: