Il lusso italiano interessato alla Galleria di Milano.

Il lusso italiano interessato alla Galleria di Milano.

📅10 Aprile 2012, 14:29

Altagamma, che riunisce i principali marchi del lusso italiano, ha inoltrato una proposta al comune di Milano per prendere in gestione i prestigiosi spazi della galleria Vittorio Emanuele.

Il “Salotto” di Milano, la prestigiosa galleria Vittorio Emanuele che collega il duomo alla Scala, ha avuto da sempre un forte potere di attrazione, come ne testimonia l’offerta stellare fatta recentemente da Prada per aggiudicarsi gli spazi ora occupati da McDonald’s che sarà sfrattato a fine maggio.  La gestione di questo spazio ambito ed esclusivo, bene inalienabile di Milano secondo le norme comunali, ha sempre suscitato dibattito.

Molti considerano in effetti la Galleria poco valorizzata e il suo potenziale non abbastanza sfruttato. In questo contesto, la lettera inviata a metà marzo da Altagamma a Palazzo Marino, svelata giovedì da Milano Finanza, non ha mancato di rilanciare le polemiche.

La Fondazione, che riunisce i principali marchi del lusso italiano, presieduta da Santo Versace, ha inoltrato al sindaco di Milano, Giuseppe Pisapia, una proposta per “realizzare un piano di merchandising che possa coinvolgere l’intera struttura edilizia, compresi i piani superiori attualmente destinati a residenze e uffici e, comunque, sottoutilizzati”.

Galleria Milano Fondazione Altagamma

Questa manifestazione di interesse, confermata dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, propone una gestione mista pubblico-privato dello spazio, che sarebbe conferito ad un fondo immobiliare.

L’operazione si farebbe attraverso un piano finanziario che lascerebbe al comune la titolarità perpetua della proprietà della Galleria con il 51% delle quote, mentre il 49% restante sarebbe ceduto ad Altagamma per un controvalore di 450 milioni di euro. Inoltre il comune di Milano incasserebbe canoni di affitto pari a 35 milioni di euro all’anno.

L’obiettivo, come specifica Altagamma nella sua lettera sarebbe di “creare un volano di sviluppo del turismo finalizzato allo shopping con enormi potenzialità incrementali per la città”. “Il dialogo si è appena aperto. Non c’è niente di definitivo. E’ solo una proposta in mezzo alle mille altre proposte che riceve il comune”, spiega una fonte vicina ad Altagamma. In Fondazione si percepisce un certo imbarazzo per un progetto “che doveva rimanere riservato” su una questione “politicamente sensibile”.

Aldilà dei problemi di bilancio, nella giunta di centro sinistra non tutti condividono in effetti questo tipo di scelta “d’elite” per il Salotto di Milano. Qualcuno auspica il mantenimento nella Galleria delle insegne storiche e la presenza di attività culturali o economicamente più accessibili.


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