Barometro Mondiale dei Furti nel Retail.

Furti nel Retail BAROMETRO MONDIALE

Il Barometro Mondiale dei Furti nel Retail rivela che le differenze inventariali incidono per un costo di 96 miliardi di euro a livello globale, con una percentuale media pari al 1,29% delle vendite.

In Italia la “penale” da pagare per le perdite nel Retail ammonta a 94 euro l’anno per persona.

L’edizione 2014 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, promosso da un fondo indipendente di Checkpoint Systems, Inc. (NYSE: CKP) e condotto da The Smart Cube, in collaborazione con Ernie Deyle, analista della prevenzione delle perdite nel Retail, rivela che il costo delle differenze inventariali è stato di oltre 96 miliardi di euro a livello globale. Queste perdite, che includono i furti ad opera dei Clienti, della criminalità organizzata, dei dipendenti, le frodi dei fornitori e gli errori amministrativi, hanno rappresentato, in media, una percentuale pari all’1,29% delle vendite Retail.

LO STUDIO

I dati sono stati raccolti nel corso di approfondite interviste telefoniche e on-line condotte in 24 paesi con 222 Operatori, che hanno generato complessivamente 560 miliardi di euro di vendite nel 2013. Secondo l’Edizione 2014 del Barometro, le differenze inventariali sono in lieve calo in molti Paesi: questi dati positivi sono da attribuire, da un lato alla maggiore attenzione verso i metodi di prevenzione delle perdite e dall’altro alle prospettive economiche leggermente migliorate, specialmente nel Nord America. Inoltre, i Paesi come l’Italia, che presentano minori differenze inventariali, sono quelli in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati. Percentuali più basse si sono anche registrate in Norvegia (0,83%), Giappone e Regno Unito (0,97%) e le più alte in Cina (1,53%) e Messico (1,70%), per un aumento del costo dei furti, in Europa, che varia da + 14 a + 180 euro a persona.

FOCUS ITALIA

In Italia le differenze inventariali sono in diminuzione rispetto all’anno scorso, attestandosi all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti ed una maggiore spesa, di circa 94 euro a persona. In specifico, lo studio evidenzia come nel nostro Paese oltre il 75 % delle differenze inventariali siano da attribuirsi ai furti, compiuti dai clienti per un 53,4% e dai dipendenti per il 22%. Seguono gli errori amministrativi (16,3%) e le frodi da parte dei fornitori (8,3%).

INVESTIMENTI CONTRO LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

L’Italia spicca come una delle Nazioni in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati, arrivando a oltre 2,5 miliardi di euro nell’ultimo anno, valore che pone il nostro Paese nella classifica dei più virtuosi in quanto a rapporto tra differenze inventariali e spesa in prevenzione delle perdite. In specifico, in Italia è cresciuta molto anche l’etichettatura alla fonte, in particolare tra i Retailer del settore alimentare, generando un risparmio considerevole e, inoltre, il 42% degli intervistati dichiara di avere in programma l’aumento del numero di referenze (SKU) protette.

CLASSIFICA DEGLI ARTICOLI PIU’ RUBATI E IDENTIKIT DEL TACCHEGGIATORE

Lo Studio sul costo dei Furti e sulla disponibilità della merce conferma che gli articoli più rubati, in Italia e nel resto d’Europa, sono quelli più facili da nascondere e da rivendere e che i settori maggiormente colpiti sono l’Alimentare, con vini e superalcolici al primo posto, seguiti da carne fresca e formaggi, il Fashion, dove i prodotti più a rischio sono giubbotti in pelle, calzature ed accessori moda, mentre per l’Health&Beauty, sono, in ordine, i prodotti per il trucco, le creme per il viso e le lamette. Infine gli I-Phone, smartphone e videogames continuano ad essere tra i prodotti globalmente più rubati. Quasi il 65 % dei taccheggiatori ha un’età compresa tra i 18 e 45 anni a livello mondo, mentre in Italia la fascia si concentra tra i 30 e 45 anni. Infine, evidenzia che i furti da parte dei clienti sono effettuati soprattutto nei negozi specializzati in prodotti di bellezza ed alimentari, principalmente superstore e discount, mentre quelli ad opera dei dipendenti si verificano soprattutto nei negozi di elettronica e di articoli sportivi.

Secondo quanto affermato da The Smart CubeQuesto report fornisce descrizioni dettagliate sulle cause delle differenze inventariali e aiuta i Retailer ad individuare le soluzioni più efficenti per affrontare il problema delle perdite. La nostra ricerca ha, inoltre, permesso di individuare le best practice ed i range più appropriati in termini di investimenti per governare il fenomeno.””Siamo lieti di sostenere, per il tredicesimo anno questa ricerca statistica condotta a livello globale” afferma Alberto Corradini, Responsabile della filiale italiana di Checkpoint Systems. “Ci auguriamo che i Retailer possano approfondire le cause delle differenze inventariali e lavorare con i propri fornitori e partner di soluzioni per creare programmi volti a ridurne i relativi costi.”

The Smart Cube

è una società internazionale, specializzata nella fornitura di analisi e ricerche personalizzate. L’azienda supporta organizzazioni terze nel prendere decisioni cruciali, basandosi su informazioni su misura. Fondata nel 2003, The Smart Cube ha condotto oltre 19.000 indagini avvalendosi della propria rete globale di 500 analisti. L’azienda ha sede a Londra e può contare su professionisti in Asia-Pacifico, Stati Uniti, Europa e America Latina.

Checkpoint Systems

è leader mondiale per le soluzioni di disponibilità della merce nel settore retail, che comprendono la prevenzione delle perdite e la visibilità della merce. Checkpoint fornisce soluzioni end-to-end che permettono ai retailer di ottenere una migliore accuratezza dell’inventario, in tempo reale, velocizzare il ciclo di rifornimento delle scorte, prevenire i casi di disassortimento e ridurre i furti, migliorando, quindi, la disponibilità della merce sugli scaffali e l’esperienza del cliente. Le soluzioni Checkpoint si basano su 45 anni di esperienza nel settore della tecnologia a radio frequenza, su soluzioni antifurto innovative e di prevenzione delle perdite, su hardware e software RFId leader di mercato e su funzionalità di etichettatura complete, per etichettare, proteggere e tracciare la merce dalla fonte allo scaffale. I clienti Checkpoint beneficiano dell’aumento delle vendite e dei profitti grazie all’implementazione delle soluzioni di disponibilità della merce, che permettono al prodotto giusto, di trovarsi al posto giusto, quando i clienti sono pronti ad effettuare l’acquisto. Quotata alla borsa di New York (NYSE: CKP), Checkpoint opera nei maggiori mercati globali e impiega 4.700 persone in tutto il mondo.