Fifth Avenue a New York si conferma la via commerciale più costosa a livello mondiale

Fifth Avenue a New York si conferma la via commerciale più costosa a livello mondiale

📅16 Novembre 2016, 16:06

L’iconica via di Manhattan è seguita, a breve distanza, da Causeway Bay a Hong Kong, nonostante il valore delle locazioni sia in calo in entrambe le strade.

Avenue des Champs Élysées a Parigi si colloca al terzo posto, pur a fronte di un significativo incremento dei canoni di locazione della londinese Bond Street. Il Giappone sale al quinto posto, con il quartiere di Ginza a Tokyo.

La parte alta della Quinta Strada a New York continua ad essere la via commerciale più cara del mondo, seguita a breve distanza da Causeway Bay di Hong Kong, anche se i canoni di locazione hanno registrato un calo in entrambe le strade, poiché i brand – secondo quanto evidenziato da Cushman & Wakefield – ricercano un nuovo equilibrio tra spazi fisici e presenza on-line.

Il report Main Streets Across the World, pubblicato con cadenza annuale, prende in esame 462 tra le principali vie commerciali in tutto il mondo, classificandole in base ai canoni di locazione per spazi primari, secondo i dati rilevati da Cushman & Wakefield. Giunto alla ventottesima edizione, il report presenta la graduatoria delle 71 location più costose a livello globale, considerando una strada per ciascun paese. Secondo la ricerca di quest’anno, il 36% delle vie monitorate ha registrato un incremento dei canoni di locazione.
costo locazioni vie commerciali
La parte alta della Quinta Strada, che ha visto il primo calo dei canoni al metro quadro su base annua dai tempi della crisi finanziaria, e Causeway Bay risultano essere oltre due volte più care delle strade principali di qualsiasi altro paese.

A Parigi, Avenue des Champs Élysées è terza con un canone annuo pari a 13.255 € al metro quadro, mentre New Bond Street a Londra si posiziona al quarto posto (12.434 €/mq/anno) e Ginza a Tokyo balza in quinta posizione con canone di 12.103 €/mq/anno. Via Montenapoleone a Milano si colloca in sesta posizione con 12.000 €/mq/anno. Myeongdong a Seoul, che ha guadagnato una posizione arrivando ottava, è con Tokyo l’unica città tra le prime dieci ad aver registrato un miglioramento nella classifica.

Area EMEA

Avenue de Champs Élysées a Parigi mantiene il primato quale location commerciale più cara nell’area EMEA, nonostante la diminuzione delle presenze turistiche e della relativa spesa pro-capite, che condizionano in modo significativo l’andamento del commercio al dettaglio. La capitale francese ospita inoltre cinque tra le strade più costose dell’area EMEA.

In tutto il Regno Unito, la forte domanda di posizioni nelle high street, che spesso risentono della limitata disponibilità di spazi, ha generato un andamento positivo dei canoni di affitto. Il dato è particolarmente evidente a Londra, dove si registrano incrementi locativi tra i più alti della regione, con i retailer pronti a pagare di più per assicurarsi le posizioni migliori e sfruttare al meglio gli elevati flussi pedonali. New Bond Street a Londra – la seconda strada più costosa nell’area EMEA – ha registrato un incremento dei canoni del 14.3% negli ultimi 12 mesi, anche se la crescita è stata più elevata in Covent Garden (31.6%) e in Sloane Street (27.3%), sempre nello stesso periodo.

Via Montenapoleone a Milano ha registrato una crescita del 20% nei dodici mesi precedenti giugno, consolidando la terza posizione nella classifica EMEA e confermando il fascino della città sia per il mass market che per i brand del lusso.
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Justin Taylor, Head of Retail EMEA di Cushman & Wakefield ha dichiarato: “I retailer si devono confrontare con la continua evoluzione tecnologica e molti brand scelgono di offrire la possibilità di acquistare on line, oltreché nello spazio fisico del negozio, in una logica di sinergia e non di sostituzione. Stanno anche innalzando il livello della customer experience, come dimostrano per esempio il nuovo negozio Primark di Madrid e il rinnovato Apple store di Regent Street, a Londra. La domanda è elevata per spazi con le giuste caratteristiche nella giusta posizione sotto il profilo commerciale, e la carenza di offerta nella maggior parte delle principali vie urbane d’Europa induce un’ulteriore crescita dei canoni, oltrechè l’ampliamento delle zone commerciali sulle vie più consolidate. Ne è prova la crescita di alcune tra le maggiori strade Londinesi, incluse Bond Street e Oxford Street.”

Area Asia-Pacifico

La zona di Causeway Bay nel centro di Hong Kong detiene il primo posto a livello regionale classificandosi come la più costosa via commerciale. La diminuzione dei canoni di locazione sta creando opportunità per alcuni retailer, pronti ad assicurarsi posizioni esclusive a valori locativi interessanti.

In altre zone, la Cina sta subendo la forte concorrenza dell’e-commerce e un tema emergente è quello di stabilire partnership con piattaforme “online-to-offline” per intercettare il cambiamento dei comportamenti di acquisto e attrarre i clienti on line verso il retail fisico. In parallelo, sia i retailer che i proprietari spingono sul tema dell’esperienza, ampliando l’offerta di ristorazione e intrattenimento.

Theodore Knipfing, Head of Retail, Asia Pacific, di Cushman & Wakefield commenta: “I retailer continuano ad essere prudenti nell’espansione delle proprie catene nella regione, a causa della persistente instabilità economica, e prevediamo che questo atteggiamento si protragga nel 2017. Quando realizzano piani di espansione, l’attenzione è puntata sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Nel complesso, nonostante l’atteggiamento prudenziale a livello regionale, i principali operatori locali e internazionali dovranno affrontare la crescita oltre frontiera, nel momento in cui i mercati di origine raggiungeranno la saturazione e gli investitori si aspetteranno i risultati.”

Le Americhe

Negli USA, le catene di abbigliamento quotate in Borsa continuano a subire la forte pressione di Wall Street, che impone redditività, e questo ha indotto la chiusura dei negozi non performanti, il taglio dei costi e il miglioramento dei margini. E’ un trend che ha particolarmente condizionato le principali vie urbane e i centri commerciali negli Stati Uniti, e che continuerà nel 2017. Si è anche visto un rallentamento della domanda, da parte dei brand globali alla ricerca di flasgship store a New York, dove si contano solo alcune nuove aperture peraltro esito di un processo di selezione estremamente attento.

Gene Spiegelman, Vice Chairman di Cushman & Wakefield oltre che Head of Retail Services, North America, spiega: “Nel corso del 2016 la regione ha beneficiato della stabilità dei consumi, sostenuta anche dal mantenimento dell’occupazione e da costi energetici più bassi. Si tratta di un trend in corso dal 2015 e che prevediamo si protrarrà nel 2017. Il principale quesito per il 2017 e oltre sarà l’inesorabile ridistribuzione delle vendite, dal negozio fisico verso l’e-commerce. Il commercio nelle high street continuerà a beneficiare della domanda da parte dei brand globali che ricercano un contatto diretto con i consumatori, mentre i centri commerciali subiranno una pressione crescente e saranno chiamati a migliorare continuamente la shopping experience, differenziando il proprio posizionamento sul mercato per conservare competitività nell’ambito della continua evoluzione del modello ‘bricks and clicks’.”

Cushman & Wakefield

Cushman & Wakefield è un leader a livello globale nei servizi immobiliari e assiste i propri clienti nel trasformare il modo in cui le persone lavorano, le loro modalità di acquisto e il loro stile di vita. I 43.000 dipendenti in oltre 60 paesi forniscono consulenza agli investitori per ottimizzare il valore del loro portafoglio immobiliare, combinando la prospettiva globale e l’approfondita conoscenza dei mercati locali con una notevole piattaforma di servizi immobiliari.

Cushman & Wakefield si posiziona tra le più grandi società di servizi per il settore degli immobili commerciali, con un fatturato di 5 miliardi di dollari nei principali servizi di agency leasing, asset services, capital markets, facilities services (C&W Services), global occupier services, investment & asset management (DTZ Investors), project & development services, tenant representation e valuations & advisory.

Per ulteriori informazioni potete visitare www.cushmanwakefield.com oppure seguire @Cushwake su Twitter. La società è presente In Italia da oltre 25 anni, con uffici a Milano e Roma ed oltre 280 professionisti.


 

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