Intervista ad Alessandra Ragusa, responsabile marketing di Pasolini Luigi Spa.

Alessandra Ragusa

Il recente rilancio di Pasolini Luigi Spa ha richiesto anche un completo rinnovamento delle strategie di marketing e di comunicazione, quali sono in sintesi i punti salienti?

Alessandra Ragusa Responsabile Marketing Pasolini spa
Alessandra Ragusa

Vorrei sottolineare quanto è importante il marketing e di conseguenza la comunicazione per Pasolini: non è una ovvietà soprattutto nei momenti di crisi le voci che, in particolare nelle aziende italiane, si tagliano per prime sono proprio quelle che invece servono a dare loro visibilità, con le conseguenze che conosciamo. Pasolini sotto la guida di Antonio Provenzano ha spinto l’acceleratore su tutto, il marketing è stato uno dei comparti su cui ha investito di più in risorse, in nuove idee e in formazione. I risultati sono tangibili: Pasolini ha consolidato il proprio brand attraverso l’advertising tradizionale ma anche attraverso la comunicazione istituzionale e social, si è raccontata con tutta la trasparenza e l’entusiasmo di cui è capace e ha trasmesso con forza la propria mission. Diventare un general contractor in grado di “sposare” ogni progetto e portarlo a termine dall’idea all’allestimento non solo con competenza e professionalità ma anche con passione, curiosità e creatività perché ogni lavoro sia unico: in sintesi su questo si è concentrato il nostro impegno ed è questo il messaggio che abbiamo voluto comunicare.

I primi mesi del 2014 hanno visto Pasolini protagonista di importanti fiere di settore, come si prepara un general contractor a un importante evento fieristico?

Nella nostra pianificazione strategica abbiamo messo a budget importanti investimenti per essere presenti ai maggiori eventi fieristici che quest’anno erano a calendario nei primi sei mesi. Volevamo esserci come nel nostro stile, ovvero trasmettendo la nostra energia e la nostra concreta capacità di coinvolgimento. Abbiamo osato: il nostro stand di EuroShop così come quelli di Promotion Expo e di Cibus non esponevano prodotti, ma “invitavano” a entrare in uno spazio di relazione dove il visitatore veniva accompagnato nel mondo Pasolini. La dimensione scenografica ed emozionale dell’in-store promotion e la visione del retail design che mette al centro il consumatore sono il leit motiv secondo cui abbiamo declinato le nostre attività promozionali e di comunicazione durante questi eventi e non solo. Soprattutto Cibus ha rappresentato una sfida perché ci ha permesso di confrontarci direttamente con l’industria, un interlocutore con cui siamo entrati immediatamente in sintonia e con il quale svilupperemo molti progetti in futuro. Questa è l’immagine di Pasolini che abbiamo voluto affermare e che ha dato ottimi risultati in termini di contatti e di apprezzamento raccolto in ognuna delle fiere in cui siamo stati presenti.

Dall’inizio dell’anno avete lanciato ben quattro nuovi cataloghi molto originali, quali sono i contenuti che li caratterizzano?

Cataloghi è un termine un po’ riduttivo per descrivere quelli che preferiamo chiamare “visual book”: ci piace sovvertire le regole, lo abbiamo fatto di recente proponendo ai nostri clienti e prospect la versione secondo Pasolini del volantino promozionale, ed è stato un successo. Dall’inizio dell’anno abbiamo rivisitato il nostro Catalogo Generale, che è stato reinterpretato in chiave più contemporanea sia nella forma sia nel modo in cui sono presentati i contenuti. Nel corso dei mesi successivi abbiamo lanciato In-Store Promotion, Catalogo Retail Design&Visual Merchandising e il Catalogo Freschi: ognuno di questi tre volumi è frutto di un lavoro sinergico di marketing, reparto creativo e forza vendite e contiene informazioni dettagliate sui prodotti inseriti però nel contesto più ampio del progetto di costruzione dello spazio di vendita. L’idea è di fare crescere questa nostra library di visual book pensati per essere veri e propri strumenti di lavoro per i retailer, perché contengono informazioni preziose, suggerimenti utili, nozioni teoriche ma soprattutto pratiche sull’organizzazione dei punti vendita e sul contributo i prodotti Pasolini offrono nella costruzione di attività visual merchandising e in-store marketing. 

Un’azienda leader del terzo millennio deve necessariamente essere 2.0 e social, come avete organizzato la comunicazione digitale?

Abbiamo un approccio umanistico nei confronti di tutto e anche il digitale non poteva essere da meno: dunque direi che la nostra strategia è stata quella della cross-canalità. Non abbiamo scelto un mezzo preferenziale, ma abbiamo integrato la nostra comunicazione su carta – i visual book, appunto, ma anche il nostro catalogo generale – che sono libri fisici, e li abbiamo fatti dialogare, attraverso un QR Code con i nostri mezzi digitali. Il risultato è che ogni elemento della comunicazione stampata di Pasolini rimanda ai contenuti multimediali presenti sulle nostre pagine web, al nostro blog e ai social media, dove si possono trovare informazioni sempre aggiornata. Anche i nostri biglietti da visita hanno un QR Code che permette a chi lo riceve di digitalizzare immediatamente i contatti senza perdere nessun dato. Inoltre ognuno dei nostri visual book, così come il nostro volantino sono anche sfogliabili in formato digitale. La comunicazione di Pasolini arriva ovunque, puntualmente aggiornata attraverso tutti i media!

C’è un progetto specifico a cui lavorerete nella seconda metà dell’anno? Quali sono i prossimi obiettivi?

Proprio per la poliedricità che ci caratterizza non possiamo parlare di un progetto in particolare: stiamo lavorando su più fronti. Innanzitutto nella seconda metà dell’anno ci impegneremo a capitalizzare tutti i contatti presi durante le fiere in cui siamo stati presenti. I primi risultati sono già visibili, ma nei prossimi mesi le case history che legano il nome di Pasolini a importanti player del mondo del retail e della grande distribuzione aumenteranno, sia per quanto riguarda il nostro contributo dal punto di vista del retail design e dell’in-store promotion ma anche quello dei progetti di visual communication all’interno degli spazi commerciali. La nostra attenzione a offrire a interpretare le esigenze dell’industria crescerà così come la nostra collaborazione con partner che ci permettono di rendere i nostri servizi sempre più completi. In sintesi il nostro obiettivo è ampliare e focalizzare i nostri target, mantenendo sempre elevato il livello di professionalità e di qualità che ci contraddistingue.

Alessandra Ragusa, giovane responsabile marketing di un’azienda il cui successo è in decisa ascesa, ha un desiderio professionale che sogna di realizzare al più presto?

Sono molto ambiziosa e vorrei che Pasolini fosse il numero uno in Italia in tutti gli ambiti in cui opera: stiamo lavorando assiduamente e sono certa che raggiungeremo risultati importanti. Grazie alla guida di Antonio Provenzano, siamo riusciti a costruire una squadra vincente, coesa e molto motivata, questa è una caratteristica che il mercato ci sta riconoscendo come segno distintivo di Pasolini, oltre al fatto di essere identificati come un’azienda non solo impegnata a fare profitto ma anche capace di anticipare le tendenze e di diffondere la cultura delle discipline legate al retail. Questo è già un ottimo traguardo!

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