![federlegno_arredo_logo_00 FederlegnoArredo](https://www.arredanegozi.it/wp-content/uploads/2011/12/Federlegno_Arredo_logo_00.jpg)
Il made in Italy conquista l’estero, eppure continua a soffrire sul territorio domestico, frenato da un circolo vizioso di bassa crescita, bassa fiducia e bassa capacità di spesa. Fiscalità, internazionalizzazione e rilancio dell’edilizia rappresentano tre leve “salva-Italia” per FederlegnoArredo e Cosmit, che alla tradizionale conferenza stampa di fine anno hanno ribadito attraverso i propri vertici la necessità di risposte mirate per favorire la crescita.
I dati di preconsuntivo 2011, elaborati dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, fotografano infatti un settore in affanno, che non è passato indenne attraverso le gravi turbolenze economiche in atto: il fatturato è sceso a 32,4 miliardi di euro, in calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il comparto era già stato capace di recuperare una parte delle perdite del biennio 2008-2009.
Un risultato che, se confermato, riporterebbe i livelli al di sotto di quelli del 2009, ovvero il punto più basso dall’inizio della crisi. Con una significativa postilla: l’andamento negativo dipende da una stagnazione endogena, tanto che la flessione del 5% del consumo interno apparente dell’intera filiera vanifica l’incremento delle esportazioni del 5,1% (per un valore complessivo delle vendite oltreconfine pari a 12,2 miliardi di euro).
L’internazionalizzazione, con un flusso mirato soprattutto verso i Paesi extra Ue – quelli più ricettivi in questo momento, come ha ribadito l’economista Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison – rappresenta dunque una delle leve fondamentali per il rilancio del settore, che dovrebbe beneficiare anche di appoggi governativi.
![Federlegno Roberto Snaidero](https://www.arredanegozi.it/wp-content/uploads/2011/12/Roberto_Snaidero_Federlegno.jpg)
“Il 2010 ha visto la cancellazione dell’Ice, un’istituzione che aveva molti difetti, ma che rappresentava il nostro unico strumento promozionale – ha detto Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo -. Bene ha fatto dunque il governo Monti a ripristinarlo, ma occorre superare la pura logica di emergenza e dare un segnale forte a proposito degli ambiti sui quali questo Paese intende investire“.
“Non serve a nulla sopprimere gli enti – ha aggiunto Carlo Guglielmi, alla guida di Cosmit -. Bisogna piuttosto renderli più snelli e affidarli a persone di alto profilo e soprattutto ben pagate, che possano promuovere al meglio i nostri prodotti all’estero“.
Sul fronte interno, fiscalità e rilancio del sistema edilizio rappresentano invece i binari da cui ripartire, a patto che rigore e controlli si accompagnino a una riforma fiscale complessiva.
Una prima spinta dall’Esecutivo è arrivata con “la conferma delle detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici“, ha sottolineato Snaidero, una misura a favore dell’ambiente e dei consumi, per favorire l’occupazione e agevolare l’emersione del lavoro nero. Altrettanto importante è superare l’impasse di una stretta creditizia senza precedenti: “Le regole di Basilea 3 oggi costituiscono un vincolo troppo stringente per le imprese italiane – ha ribadito il numero uno di FederlegnoArredo -. È necessaria una loro immediata sospensione“.
Non secondaria, secondo Carlo Guglielmi, è anche l’immagine: “Sarebbe opportuno chiedere ai cittadini la sottoscrizione di bond destinati alla ristrutturazione di luoghi pubblici e privati, come i ristoranti, gli alberghi, le Poste, ecc.: un investimento per far ripartire in modo virtuoso non solo il comparto, ma anche l’immagine del nostro Paese“.