Shopping Map 2016 a cura di SIGN – M&T

Oltre la resilienza, i consumatori post-consumistici non cercano più rimedi tattici alla crisi ma rilanciano su qualità, innovazione, sostenibilità. Anche la ricerca della convenienza si sposta dai volantini al web, mentre i punti di vendita diventano sempre più teatro di esperienze.

Un nuovo mondo del consumo si apre dopo i comportamenti tattici adottati negli anni passati per coniugare le diminuite risorse economiche delle famiglie con le esigenze di consumo.

Tagliare tutto il superfluo, approfittare di promozioni e sottocosto, cancellare l’abitudine a brand e insegne di affezione per ridisegnare nuovi percorsi di shopping… tutto ciò è lasciato alle spalle oggi e lo scenario che svela Shopping Map 2016 evidenzia una svolta importante: si ridefinisce un nuovo rapporto con il consumo, di discontinuità rispetto al passato nei valori e nelle forme, senza sensi di colpa per un passato da cicale, privo di rigidità ideologiche da formiche.

SHOPPING MAP 2016

Certo, esistono consumatori che sono più liberi di scegliere e altri che sono imprigionati da vincoli economici o culturali, ma la strada
sembra oggi più chiaro il panorama del mondo dei consumi dopo lo tsunami della crisi.

Non ci sono scuse ora per le aziende: se le direzioni della società sono evidenti, obbligo è muoversi di conseguenza  e  rivedere  e riadattare le proprie strategie commerciali.

Sono sei le tipologie di shopper Italiani identificati da Shopping Map, di cui tre caratterizzate da uno sguardo ancora rivolto alle difficoltà di far quadrare i conti e una certa nostalgia dei tempi passati, le altre tre invece contraddistinte da uno sguardo lucido o più godereccio rispetto
ad un consumo ancora fonte di gratificazione.

ESAUSTI
Gli sfiancati dallo shopping e -per certo -anche dal consumo. Acquistano il meno che possono (i redditi sono bassi), nel minore tempo possibili e e solo per necessità. Lo shopping non è per loro un momento di gioia, né esperienza, né apprendimento, ma solo attività necessaria senza alcun vezzo di innovazione. La direzione di uscita di questo cluster dalla crisi del consumismo, è la negazione dello stesso. Età media medio-alta.
Format preferito il discount. Rappresentano il 12,2% degli italiani

TERRITORIALI
Sono shopper per i quali la relazione personale è tutto: frequentano i negozi dove conoscono i venditori, a cui chiedono consigli per gli acquisti ma scambiano anche qualche parola in più. Da questo punto di vista il dettaglio di quartiere è il preferito, supermercati di prossimità e mercati rionali soprattutto. È un cluster di shopper piuttosto anziano, con istruzione e redditi medio bassi. Gli acquisti di vicinato e le relazioni personali sono una strada opposta a quella – rifuggita -dell’innovazione nei canali di acquisto e di utilizzo del web.
Format preferito: il supermercato di quartiere. Rappresentano il 19,5% degli italiani

OK IL PREZZO E’ GIUSTO
Sono gli shopper rimasti legati alla fascinazione dei prezzi bassi, un segmento della società dei consumi tuttavia in fase di contrazione e in evoluzione rispetto alla figura classica del cherry pickers. La convenienza rimane il fattore di scelta discriminante, ma più in conseguenza delle basse risorse economiche che per una scelta ideologica. Al sottocosto si preferiscono formule di everyday low price e le visite ai punti di vendita sono funzionali all’apprezzamento di suggestioni di acquisto da concretizzarsi quando inizieranno saldi e promozioni.
Format preferito: il centro commerciale. Rappresentano l’8,9%% degli italiani

I-FAMILY
È un cluster dai comportamenti di consumo evolutivi, una vera nuova strada di uscita dalla crisi del consumismo, intelligente, innovativa, aperta. Un atteggiamento che contempla anche la riduzione dei consumi inutili, ma che non demonizza il piacere di acquistare prodotti che meritano nei canali distributivi più adeguati. Ecommerce, gruppi di acquisto, ma anche dettaglio di quartiere innovativo e di qualità perché andare per negozi è una attività che può essere meritevole anche senza finalizzazione di shopping, quest’ultimo poi risolto spesso online. Format preferito: il dettaglio di quartiere. Rappresentano il 25,5% degli italiani

WOW SHOP
Gli animali da consumo, quelli per cui acquistare è uno stile di vita e un modo di presentarsi al mondo, hanno trovato altri canali su cui scatenarsi: sperimentatori incalliti delle ultime novità, guidati dall’obiettivo di stupire ed essere stupiti, di mettere le mani per primi sull’ultimo prodotto-soluzione, cercano e scambiano informazioni sui social e sul web. Alla costante ricerca di stimoli, il piacere dello shopping per loro è esaltato dall’innovazione negli spazi fisici del retail.
Format preferito: i centri commerciali. Rappresentano il 17,8% degli italiani

HASTA IL CONSUMO SIEMPRE
Il reddito più alto della media li aiuta a non dover accettare troppi compromessi: sono i consumatori che non deludono il mercato perché amano comprare e acquistare incondizionatamente. Sono fautori di una società consumistica 2.0: si riconoscono dallo sguardo poco attento a promozioni e volantini, dall’attenzione verso qualità dei prodotti e innovazione nelle formule distributive, in particolare di e-commerce, canale di acquisto e di informazioni che privilegiano per consumare siempre.
Format preferito: i centri commerciali. Rappresentano il 16,1% degli italiani

Per informazioni rivolgersi a Daniela Ostidich daniela.ostidich@marketingtrade.it