Numerose catene americane stanno già sperimentando dei prototipi.
Nei magazzini e alle casse sono già arrivati, ma ora si preparano a una presenza decisamente più massiva nei negozi.
Stiamo parlando dei robot. Best Buy sta provando a testare un prototipo di addetto virtuale chiamato Chloe presso uno store di New York City che su indicazioni del cliente (digitate su un pannello touch) individua in meno di 30 secondi il prodotto (film, musica, accessori) e lo passa al pagamento anch’esso automatico, senza presenza umana: una sorta di vending machine evoluta.
Target ha comunicato il lancio nel 2017 di un nuovo format di store in cui saranno presenti diverse aree automatizzate anche con robot. Un’azienda di robotica, sempre americana, sta sperimentando una macchina dal nome Tally che gira tra i reparti dei negozi per controllare i livelli di scorta dei prodotti.
Un’altra catena a stelle e strisce sta usando un robot sta provando a San Jose un altro prototipo per supportare e aiutare i clienti a trovare gli articoli che cercano: basta che il cliente digiti sul pannello touch del robottino e lui lo accompagna subito nel punto dove l’articolo da lui cercato è esposto. D’altronde secondo il recente studio “Robot Revolution” diffuso da Bank of America Merrill Lynch circa il 50% degli attuali impieghi potrebbe essere rimpiazzata nell’arco di 20 anni dai robot o dai computer e il retail non sarà di certo immune da questa ‘rivoluzione’.