Insegne per negozi, alcuni consigli utili

Lo shopping è divenuto nell’epoca recente la passione e l’hobby di moltissimi italiani, specie ovviamente per ciò che concerne il mondo femminile. I negozi attirano come delle calamite le personalità più varie, e molto spesso parte del fascino è figlio di un elemento sottovalutato. Stiamo parlando delle insegne: queste ultime non rappresentano solo il nome di un’attività ma incarnano anche l’essenza della stessa. Quindi il contenuto del prodotto venduto è l’anima che sta dietro ciò che si vende. Andiamo a scoprire ulteriori dettagli e curiosità legate alle insegne per negozi, compreso informazioni utili quali costi, dimensioni, carattere di scrittura delle insegne e molto altro.

Insegne per negozi, alcuni consigli utili

Quanto costa l’insegna di un negozio?

Partiamo col primo punto di quest’analisi sulle insegne dei negozi: quanto può costare un’insegna. Il suo prezzo è variabile e dipende da diversi fattori. Dalle luci utilizzate, ad esempio, se LED o meno, o ancora lo stile ed il design. Solitamente si parte da una base economica di 300 euro, che può crescere a seconda delle caratteristiche aggiuntive prima citate. Quindi salire fino a toccare i 650 euro circa, al metro quadro, con una spesa he in media si aggira intorno ai 500 euro. Una spesa che tutto sommato è fattibile, soprattutto se si tiene in considerazione l’importanza anticipata in premessa di un’insegna per il negozio.

Cosa scrivere nell’insegna?

Due sono gli elementi cardine a cui deve allinearsi un’insegna che rispecchi il negozio di pertinenza. In primis deve comunicare il contenuto dell’attività: per farla breve, cosa vende. In seconda istanza, poi, l’insegna deve restituire l’immagine del suo negozio, dunque stile e design. Qui devono farla da padrone il fascino, l’eleganza e l’accoglienza. Aspetti, questi, che attirano il cliente finale per condurlo verso l’acquisto e la volontà di ritornare nel tempo. L’insegna, insomma, come primo punto di fidelizzazione del target a cui si rivolge una data attività. In ultimo, non dimenticare di trasmettere la verità, e non prendere in giro il cliente. Il nome di un brand, di un franchising, o di un negozio ha come compito principale quello di stabilire un rapporto veritiero e credibile con il proprio bacino d’utenza. Non ingannare per tanto, ma al contrario ispirare fiducia.

Come non pagare la tassa sull’insegna?

In questo caso andiamo a toccare una questione che esula dal discorso design o caratteristiche di un’insegna, per affrontare un ambito fiscale. Quindi come non pagare la tassa sull’insegna di un negozio: semplicemente regole vigenti . Ossia se le dimensioni della stessa non superano i 5 mq (metri quadri), ed è al contempo inserita nei pressi dell’attività di destinazione, automaticamente non si è tenuti a sottostare ad alcuna azione fiscale. In caso contrario, e dunque di superamento dei 5 mq e dell’area di pertinenza, si va incontro al pagamento dell’intera superficie. Il tutto è perfettamente spiegato sul sito dell’amministrazione comunale di riferimento e residenza.

Teniamo a sottolineare che le normative vigenti, salvo casi particolari, c’è il divieto di sponsorizzare il gioco. A tal proposito il Consiglio di Stato nel 2023 ha confermato la decisione del Comune di Torino di vietare insegne con parole slot e vlt, che sono un invito a giocare. Resta da capire, invece, per le ‘vie di mezzo’ poiché può capitare che alcune attività possano proporre offerte per giochi online e offline in modo da attrarre le vecchie e nuove generazioni, come i giochi di blackjack gratis o l’intramontabile sette e mezzo.

Quanto deve essere grande un’insegna?

Dopo la parentesi fiscale, torniamo ad aspetti legati alle fattezze di un’insegna: quanto deve essere grande e quali vincoli ha in fatto di dimensioni. Qui occorre dire che vi sono dei limiti, previsti dal regolamento comunale. Cartelli, mezzi pubblicitari ed insegne sono soggetti ad impostazioni precise quando vengono realizzati. Quindi dimensioni rettangolari piuttosto che circolari, ad esempio, e superiori o inferiori a un dato valore numerico di metratura (compresa tra 1m x 0,20 m ed 1,50m x 0,30 m quali valori minimi e massimi).

Come scegliere le insegne luminose a led per negozi?

Una ulteriore componente fondamentale quando si realizza un’insegna, oltre il discorso connesso a dimensioni e rispetto della normativa fattuale e fiscale, è quella concernente le luci. Esse possono essere LED, e quindi anche maggiormente economiche sul piano della spesa; oppure di altro genere, come i NEON, spesso impiegati per gli esterni. Queste ultime non assicurano un risparmio né dal punto di vista ei costi né da quello del dispendio energetico. Motivo per cui anche se esteticamente più d’impatto, non giovano alle tasche del titolare di un’attività. Inoltre non hanno nemmeno un allineamento con la tutela dell’ambiente, avendo una luce più intensa e che necessita di maggiore energia. Uno spreco che con le luci LD invece non sussiste, anzi, si riduce ai minimi termini. Per cui se si è indecisi su quali luci puntare per un’insegna, il suggerimento è quello di orientarsi verso le LED e non le NEON, per ottimizzare i costi ed avere una resa nel lungo periodo migliore. Poi, se si ha possibilità di spesa superiore, si può comunque optare per quest’ultima soluzione, consci del fatto che essa comporta esborsi elevati.

Insegne di negozi divertenti, alcune idee

In ultimo andiamo ad esplorare l’infinito panorama di stili e design di insegne per negozi, alcuni innovativi, che variano molto sia per carattere di scrittura, sia per luci che per colori e forma. Innanzitutto, partendo dalle forme, vi sono ad esempio le lettere scatolate, tipiche di moltissime attività. Un evergreen che tuttavia risulta poco originale dal momento che è largamente impiegato. Meglio quindi direzionarsi verso lidi più originali, come i totem pubblicitari che fanno da attrazione dell’occhio del cliente verso il negozio di riferimento. O ancora vi sono le insegne a NEON con forme di freccia indicanti la posizione del negozio. Per non parlare delle alternative minimal, meno inclini al fascino e più adatte per un locale sobrio ed elegante. Ecco, molto dipende anche dalla tipologia di attività di cui si parla: il suo contenuto deve rivedersi nell’insegna, come detto sopra. Questo fattore incide molto di conseguenza su forma, design e luci da usare per realizzare l’elemento in questione. Tale discorso sta alla base della progettazione e poi successiva concretizzazione di questo strumento pubblicitario. Anche il carattere di scrittura può assolvere al medesimo compito di fidelizzazione. Noti marchi dell’abbigliamento e della moda hanno puntato tantissimo su questo elemento per calamitare l’attenzione di un dato target. Un brand è tale anche per dettagli simili, che sviluppati al meglio fanno tutta la differenza del mondo.


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