Il gruppo di fast fashion di origine francese continua a espandersi sul territorio italiano.
Lo sviluppo retail del brand è proseguito nei mesi scorsi con l’apertura di nuovi punti vendita come quelli di Torino, presso la galleria commerciale del centro “Parco Dora” (1.700 metri quadri di negozio, 29 dipendenti e nuove collezioni per soddisfare tutte le esigenze), di Verona e di Marcianise, nelle vicinanze di Napoli, che hanno fatto salire a quota 29 gli store Kiabi presenti in Italia, con quasi 600 dipendenti.
Proprio all’inaugurazione del nuovo store del napoletano, Massimo Pozzi, Direzione Sviluppo e Servizi tecnici KIABI Italia dichiara: “l’azienda nutre molte aspettative, forti anche del gran numero di sollecitazioni ad aprire un negozio fisico che da sempre riceviamo dai nostri clienti sul web della zona. È importante sapere che il bacino Napoletano rappresenta per noi il quarto mercato dietro Roma, Milano, e Torino, ed è un dato abbastanza sorprendente se si considera che questi ultimi godono da molti anni del traino offerto dai numerosi negozi esistenti”.
Strategia cross channel.
Questa esperienza dimostra come sia possibile far coesistere negozi tradizionali e shopping online, a vantaggio della clientela e delle sue esigenze, nell’ottica di una strategia cross channel. A rafforzare ancor di più la scelta degli utenti del web, poi, arrivano le offerte di codice sconto Kiabi, che possono essere ricercati sui portali specializzati come Piucodicisconto, così da completare l’acquisto a prezzi ribassati.
La storia di Kiaby.
Dietro al marchio c’è una delle famiglie più potenti e ricche di Francia, i Mulliez (già proprietari di catene come Auchan, Decathlon e Leroy Merlin), che hanno deciso di estendere alla moda casual la filosofia dell’accessibilità e del fast fashion. Una scelta che si esemplifica anche nel nome scelto per la compagnia, visto che la parola Kiabi si pronuncia in francese come «Qui abille», ovvero che veste, sottolineando appunto l’intento e l’obiettivo del brand.
All’assalto dell’Italia.
I negozi Kiabi sono una vera potenza in Francia, mentre in Italia hanno dovuto far fronte a un mercato già molto concorrenziale, dove era già molto forte la presenza di colossi del settore abbigliamento low cost, come H&M (dalla Svezia), il gruppo Inditex (che detiene le proprietà di Zara, Pull & Bear, Oysho, tra l’altro), nonché realtà nostrane come Ovs e Piazza Italia. Eppure, oggi l’Italia è già diventato il terzo mercato assoluto del gruppo di fast fashion francese, subito dietro all’inavvicinabile Francia e la Spagna, e le novità in arrivo per il 2017 potrebbe lanciare l’assalto alle posizioni di testa.