ITAB ACQUISISCE LA DIVISIONE SHOPFITTING DI CEFLA

Itab acquisisce la divisione Shopfitting di Cefla

Svelato il nome dell’acquirente della divisione Shopfitting di Cefla. È la multinazionale svedese Itab Shop concept Ab, che attraverso la sua controllata italiana Itab La Fortezza Spa, acquisirà il ramo d’azienda che afferisce alla business unit Shopfitting, specializzata nella progettazione e produzione di arredamenti per punti vendita.

Cefla ha sottoscritto con Itab La Fortezza Spa un accordo di partnership per i prossimi tre anni. “L’operazione – fa sapere la cooperativa imolese – si inserisce all’interno di un piano industriale di medio termine che permetterà, in un contesto competitivo caratterizzato da forti polarizzazioni fra player, la riqualifica del posizionamento attuale, la costituzione di un polo industriale dedicato alla produzione di scaffalature, banchi cassa e altri arredamenti altamente competitivi nel panorama europeo”.

Con l’accordo di partnership, il ramo Shopfitting di Cefla entra a far parte del gruppo Itab, holding quotata a Stoccolma, leader nel Retail concept e progettazione di ambienti di vendita funzionali ed efficienti.

Con ricavi annui superiori ai 500 milioni di euro, Itab conta circa 3.200 dipendenti, è presente in 28 Paesi, ha 18 stabilimenti produttivi in 14 Paesi diversi ed esporta in 80 Paesi nel mondo. “L’operazione – precisa l’azienda – prevede la costituzione di una nuova società, di cui Cefla manterrà una quota del 19 per cento, per almeno i prossimi 3 anni e il mantenimento di tutta la forza lavoro sullo stabilimento di Imola”.

“Dopo un’attenta selezione e analisi della situazione interna – fa sapere Il presidente di Cefla, Gianmaria Balducci – abbiamo reputato l’accordo di partnership con Itab e la cessione del ramo d’azienda Shopfitting un’opportunità che permetterà la continuità del business con potenzialità di “cross selling” importanti. Una complessa operazione, risultato di un progetto di efficientamento e sostenibilità dell’intero gruppo che garantirà la presenza sul territorio e la riduzione al minimo di conseguenze in termini occupazionali”».