Il franchising si conferma strategico per l’economia del Paese, con un volume d’affari che negli ultimi 5 anni è cresciuto di 1,2 miliardi di euro, ha visto l’apertura di oltre 1.370 punti vendita e un incremento del numero degli occupati di 6 mila dipendenti.
Sono questi i dati sul comparto forniti ieri dall’Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’ durante il convegno ‘Il Franchising per crescere’ organizzato da Simply. La grande distribuzione alimentare pesa oltre il 25% del fatturato del settore franchising con i suoi circa 5,7 miliardi di giro d’affari nel 2011, di cui ben il 40% è realizzato dagli affiliati Simply, che con la sua rete di oltre 1.250 punti vendita in franchising distribuiti su tutto il territorio nazionale si conferma uno dei leader della grande distribuzione.
“Simply – afferma Marco Bocchiola, direttore Franchising di Simply Italia – è azienda di riferimento della grande distribuzione e come tale abbiamo voluto fortemente questo convegno che ci vede promotori di un dibattito che vuole non solo tracciare lo stato di un settore vitale come quello del franchising, ma anche trovare nuovi strumenti per supportare quel tessuto di grandi e medi imprenditori che caratterizza l’Italia. Siamo orgogliosi – sottolinea – di poter mettere a disposizione dei piccoli e medi imprenditori locali capacità e strumenti che possano aiutarli a crescere nel loro business, anche perché per la nostra azienda l’affiliazione è un asse strategico di crescita che continueremo a sviluppare“.
La difficoltà principale rimane tuttavia l’accesso al credito, troppo spesso precluso a quelle piccole e medie imprese italiane che rappresentano il tessuto storico imprenditoriale italiano, fatto proprio di piccoli imprenditori.
“Esistono strumenti – dichiara Massimo Calzoni (Sviluppo, Promozione e Marketing, Finanza e Impresa Invitalia) – come l’autoimpiego gestito da Invitalia in grado, a seguito di una valutazione dell’idea imprenditoriale, di concedere e conseguentemente erogare agevolazioni finanziarie a fondo perduto e mutuo agevolato, senza la richiesta di garanzie reali (patrimoniali e personali) a copertura dell’investimento e di una parte delle spese di gestione sostenute nel corso del primo anno di attività. Aspetti assolutamente essenziali – sostiene – sono rintracciabili nella validità del business proposto e nella coerenza delle competenze-capacità dei richiedenti”.