È in libreria Mannequins – Bonaveri – A History of Creativity Fashion and Art

Un mondo in vetrina.

Luogo fisico ma anche metaforico per il manichino, la Vetrina è l’universo dentro cui il manichino vive, si relaziona con gli abiti, con gli arredi, con la luce, con altri manichini, con il pubblico.

Rappresenta il luogo-non luogo dove i fashion designer proiettano sul mondo la propria visione di stile. Protagonisti di questi racconti di stile sono da sempre i manichini. In passato proiezione speculare dell’essere umano, di cui riproducevano solo le fattezze. Oggi invece sono la sublimazione della realtà. Manichini come simboli ma anche oggetti per comunicare.

È in libreria Mannequins – Bonaveri – A History of Creativity Fashion and Art

Protagonisti assoluti delle arti figurative, tramite imprescindibile per la moda quando deve raccontarsi: nei negozi così come sotto le volte dei musei dove viene messo in mostra l’evolversi di stili e stilisti. Interprete attenta e creativa di questo universo è, da sessanta anni, la Bonaveri, esempio di made in Italy di successo.

Per raccontarne la storia, il contributo estetico, il percorso evolutivo, sono state raccolte in un volume testimonianze di storici dell’arte e del costume, interviste ai grandi protagonisti del fashion system, il tutto incorniciato da un raffinato e ricco apparato iconografico. Sfogliare, leggere e osservare le illustrazioni di queste pagine, rappresenta un po’ varcare la soglia di un Atelier dell’illusione.

La storia della Bonaveri rappresenta uno di quegli esempi di eccellenze del made in Italy, dove nell’espressione non si deve leggere solo un’etichetta di comodo, ma l’essenza dell’heritage italiano: passione e arte, artigianalità e originalità legate al territorio e da esso indissolubili. Con Bonaveri i manichini prendono vita. Non sono più condannati all’immobilità, come diceva de Chirico, perché realmente in grado di dare vita a emozioni nella mente e nel cuore di chi viene con loro in contatto.

Il libro ospita il pensiero di alcuni protagonisti del mondo della moda che si esprimono sul senso del manichino e indicano il proprio rapporto con questo particolare strumento di lavoro/di espressione. Così, troviamo contributi di stilisti come: Roberto Capucci, Antonio Marras, Dean e Dan Caten, Giovanna Ferragamo, Angela Missoni, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, Piero Tosi, Vivianne Westwood…oltre a interventi di curatori di mostre, art directors, giornalisti, una su tutti: Franca Sozzani.

Manichini come forma d’Arte
A Philippe Daverio è affidato il compito di indagare le radici estetiche del manichino, risalire alle origini dell’oggetto scultoreo, al suo significato nelle arti figurative, alla sua rappresentazione nel corso della storia. I manichini “possono dare vita a emozioni”, osservava de Chirico, tra gli artisti che, nei secoli, hanno subito il fascino di questo “non oggetto”. La negazione sta proprio nella capacità del manichino di essere un qualcosa d’altro di un mero supporto espositivo. Il manichino, nascendo come una vera e propria scultura, ha in sé il Dna del manufatto artistico.

È in libreria Mannequins – Bonaveri – A History of Creativity Fashion and Art

E come tutte le forme d’arte riflette tempi e cambiamenti storici. Se si osservano le collezioni realizzate a partire dagli anni cinquanta dalla Bonaveri se ne ha la conferma. Se de Chirico ha vita facile con il pennello nel dare movimento agli arti dei manichini-alter ego di Ettore e Andromaca, Romano Bonaveri, fondatore dell’omonima azienda assieme alla moglie Adele, e poi i due figli Andrea e Guido, sono riusciti decennio dopo decennio a dar vita grazie a maestria e ingegno a manichini capaci di rispondere per creatività e qualità alle richieste più inattese rivolte loro dagli esponenti più illustri del mondo della moda e dell’arte.

Contributi scientifici
Il libro è a cura di Gianluca Bauzano, con contributi scientifici di Quirino Conti e Philippe Daverio.
Edizione bilingue (italiano-inglese), 248 pagine
€ 55,00