Cento anni fa nasceva Eugenio Gerli, Maestro dell’Architettura e del Design italiano

Sistema Graphis di Eugenio Gerli

Ricorre quest’anno il centenario della nascita dell’Architetto e Designer italo-inglese Eugenio Gerli, morto a Milano nell’ottobre del 2013.

Nel corso di una vita professionale intensa, ha firmato capolavori timeless, esposti nei principali Musei del mondo e protagonisti in ogni mostra del Design italiano. Alcune sue realizzazioni sono delle icone del design: le sedie smontabili S82-S83 (1962), la poltroncina CLAMIS (1966), il rivoluzionario sistema per uffici GRAPHIS (1967) con milioni di pezzi venduti.

Eugenio Gerli (Milano, 15 luglio 1923 – Milano, 2 ottobre 2013)

Figlio di una cultura europea ed internazionale, understatement e pragmatismo britannico accompagnano l’inventiva fantasiosa, disciplinata dal realismo e dalla ricerca metodica della proporzione più esatta: parametri estetico emozionali maturati in uno spettro ampio di esperienze di progetto e lungo un percorso creativo lontano da ogni moda o schema.

Le opere di Gerli, di architettura, di restauro, di design, formano così un blocco isolato basato su mestiere e temperamento, in una continua logica di esattezza, di affidabilità e di ricerca.

Un percorso iniziato con i primi esperimenti con compensato, feltro e resine plastiche nel suo laboratorio Forma, proseguito nelle collaborazioni con Arform, Rima e, soprattutto,Tecno, con più di 30 modelli e la“rivoluzione copernicana”(così definita da Giampiero Bosoni) del best seller “GRAPHIS”, un concetto innovativo di sistema per il mondo dell’ufficio (celebrato nel 2021 a “Futurissimo” l’Utopiedu design Italien, a cura del Centre Pompidou).

Eugenio Gerli sistema “GRAPHIS”,
“GRAPHIS”, sistema innovativo per il mondo dell’ufficio

La prestigiosa rivista americana Arts and Architecture ha onorato Eugenio Gerli con la recensione delle opere giovanili, oggi nella collezione permanente della Triennale.

Gli inizi erano stati  difficili. Il nonno materno, il deputato antifascista Eugenio Chiesa (l’Eroe protagonista del libro “Gli Onorevoli Duellanti” di Giorgio Dell’Arti), l’accusatore di Mussolini in Parlamento quale complice del delitto Matteotti, era morto in esilio in Francia braccato dai sicari del Duce. Il padre Guido, anche lui perseguitato dal fascismo, fu rinchiuso dapprima in isolamento a san Vittore, poi in vari campi di concentramento in Italia.

Eugenio Gerli  Triennale
Triennale

Laureatosi in Architettura a Milano con Ponti e Portaluppi dopo un biennio ad Ingegneria, le primitive passioni per la musica (suonava bene il saxofono) e, soprattutto, per il Cinema, avevano portato Gerli a stringere sodalizi creativi con i fratelli Risi (i futuri registi Dino e Nelo) con Fabio Carpi, Flaminio Bollini, Giulio Confalonieri.

Nasceva così un cortometraggio sperimentale che proponeva un mix di immagini volutamente contrastanti ed incoerenti, simile all’odierno “Blob” di RAI 3.

Tutti questi amici rimarranno tali per la vita, così come Ettore Sottsass, legato a Gerli da reciproca ammirazione. Colleghi molto ammirati erano anche Giovanni Muzio (per la sua perfetta tecnica) Franco Albini e Luigi Caccia Dominioni, che considerava Gerli il suo miglior allievo. In ambito internazionale i Maestri di riferimento erano Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto. Con quest’ultimo trascorse mitiche serate a discutere di architettura ad Helsinki.

Ricordando il proprio originario legame con le Arti visive e nella riscoperta della più classica tradizione italiana, Gerli amava integrare l’essenzialità delle linee architettoniche con le magie degli artisti, collaborando con Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Pietro Cascella, Guido e Sandro Somarè, Blasco Mentor, conosciuti frequentando lo storico Bar Jamaica a Brera,  la “Montmartre di Milano”.

Eugenio Gerli centenario
Poltroncina Clamis

La riedizione dei modelli senza tempo di Eugenio Gerli riscopre oggi una modernità sensibile e potente, in equilibrio tra passato e futuro, sempre piena di insegnamenti e con le sue linee perfette.

“…uno spettacolo classico…l’equilibrio su una corda tirata… la fantasia non fa traboccare il liquido quando ha riempito il bicchiere. Perché ci sono tanti brutti oggetti al mondo? Perché i calcoli non sono giusti e le briglie dell’invenzione non sono in mano agli esperti. Né troppo tese né troppo molli le tiene l’auriga a Delfi.”

(Sinisgalli, per la recensione di GRAPHIS -1968)