Alla Certosa di San Giacomo di Capri una mostra a cura di Fabiana Giacomotti omaggia il concorso radiotelevisivo della Rai e l’isola su cui debuttò.
Prix Italia – il più importante concorso radiotelevisivo internazionale organizzato dalla RAI – per la sua settantesima edizione è tornato a Capri, l’isola dove nel 1948 fece il suo debutto.
A celebrazione del premio e del suo anniversario, è stata presentata in concomitanza una mostra curata da Fabiana Giacomotti, “Da Capri a Capri: 70 anni di storytelling internazionale”, esclusivo percorso tra suggestioni storiche e abiti unici, firmati da alcune delle più importanti aziende italiane – come Missoni, Emilio Pucci, Valentino.
Dal 25 al 30 settembre, un percorso di cinque sale all’interno della Certosa di san Giacomo, ha raccontato attraverso immagini, suoni e una accurata selezione di abiti e oggetti, ispirati all’isola di Capri, la trasformazione dell’isola da rifugio esclusivo a mito pop internazionale. I visitatori sono stati accolti da una proiezione sui muri a calce della Certosa di un foulard disegnato da Emilio Pucci nel 1952, nei colori e con i luoghi simbolo dell’isola.
Renato Balestra, Rocco Barocco, Capucci, Enrico Coveri, Livio De Simone, Gianfranco Ferré, Irene Galitzine, Isaia, André Laug, Missoni, La Parisienne, Emilio Pucci, Valentino, sono alcune delle maison italiane tornate ad esporre nelle suggestive sale dello stesso monastero in cui sfilarono per la prima volta.
Bonaveri – azienda leader nella realizzazione di manichini haute de gamme – è stata scelta come partner per mettere in scena un inedito racconto tra abiti e figure: abiti e accessori sono stati infatti esposti su manichini realizzati su misura. Espressività e colore sono stati gli aspetti cardine su cui sono stati trattati i manichini, nei temi cromatici della tradizione caprese: creando un inedito racconto e dialogo con gli abiti.
I visitatori hanno potuto vivere un vero e proprio viaggio tra passato e presente, reso ancora più suggestivo dalla proiezione di video storici: una ripresa degli anni 50 delle artigiane del pizzo al tombolo, una danza folkloristica durante una serata “Capri en rose” dell’aprile del ’59, una passeggiata notturna per via Camerelle di Jackie Kennedy, Roger Vivier al fianco di Federico Forquet, Paco Rabanne, Pierre Cardin, Verushka durante una sfilata di Valentino…
La mostra, allestita dal Prix Italia con il contributo del Centro di Produzione Rai di Napoli, è stata curata da Fabiana Giacomotti, scrittrice e direttore scientifico del Master in Teoria e Strategie della Moda all’Università di Roma La Sapienza.
Prix Italia
Prix Italia è il concorso internazionale organizzato dalla RAI, per programmi di qualità, Radio, TV e Web, che promuove l’incontro e il confronto professionale sulla qualità dei programmi. Il premio si rivolge ai broadcaster nazionali e si articola in 8 categorie: 3 per i programmi radiofonici, 3 per i programmi televisivi e 2 per i progetti web, oltre al Premio Speciale del Presidente della Repubblica Italiana. Prix Italia si svolge ogni anno in settembre, in una città italiana d’arte e di cultura, in collaborazione con gli Enti locali. Il Premio è anche occasione per approfondire temi legati al mondo dei media e alla attualità attraverso gruppi di lavoro internazionali e workshop aperti al pubblico.
Bonaveri
Bonaveri nasce nel 1950 a Renazzo di Cento (FE), oggi vuole semplicemente dire Manichino, e ovunque sia la moda di qualità – in un negozio, in un museo, in un set fotografico, in un allestimento scenografico – là si trovano i manichini Bonaveri. L’aver saputo saldare la capacità manifatturiera con una ricerca visionaria del senso della forma, ha consentito all’azienda di assistere e avere influenza sulla nascita, definizione e affermazione dell’industria della moda, italiana e mondiale. In quel momento magico nel quale si è delineato il concetto stesso di prêt-à-porter. Nel 2016 Bonaveri è stata la prima azienda al mondo a presentare un manichino biodegradabile, mettendo a punto una nuova bioplastica – il BPlast, composta al 72% da derivati della canna da zucchero – trattata con vernici BPaint: una serie di colorazioni realizzate esclusivamente con pigmenti e solventi naturali. Etica ed estetica non sono mai state così vicine.