Camp Design Gallery, in collaborazione con Abet Laminati, ha partecipato all’ edizione 2019 di Design Miami/ Basel, con Three characters in the second act: The Royal Family creata dall’architetto inglese Adam Nathaniel Furman.
Dopo la presentazione della collezione e della mostra Four characters in the first act, curata da Marco Sammicheli nel 2017, Camp Design Gallery e Adam Nathaniel Furman hanno iniziato a pensare ad un nuovo capitolo della loro collaborazione con Abet Laminati. “Fu quello il momento nel quale iniziammo a pensare di lanciare la nostra visione e il nostro progetto a livello internazionale e Design Miami Basel ci sembrava un palcoscenico ideale per noi. Una galleria indipendente, un’azienda sto- rica nella produzione del laminato plastico decorativo e un artista visionario: un trio perfetto in grado di ispirare una nuova prospettiva di design”, dice Beatrice Bianco di Camp Design Gallery.
La nuova famiglia di arredi fa parte della sezione Curio, una piattaforma espositiva che invita i designer, gli architetti, gli innovatori e i galleristi a presentare nuove ambientazioni nelle quali gli oggetti tradizionali trovano una dimensione diversa e rinnovate forme espressive.
La collezione Three characters in the second act, commissionata da Camp Design Gallery, mette in scena tre arredi, dai nomi bizzarri e dalle forme inusuali: due grandi armadi, Benevolente e Solidale, e una sedia, Gioioso, realizzati a mano da sapienti artigiani del legno e del metallo che hanno saputo prendersi cura di ogni piccolo dettaglio nella produzione di ciascun pezzo. Il dialogo tra il designer e gli artigiani è stato fondamentale per dare vita ad una collezione dall’elevato contenuto tecnico.
Adam Nathaniel Furman la descrive così: “Three characters in the second act è una visione della casa come una corte di devianza domestica che si gioca attraverso le superfici estatiche di un incubo borghese.” Il progetto si concentra sul design contemporaneo da collezione e ciascuno dei tre pezzi genera la sua presenza attra- verso forme intriganti e inconsuete ciascuna contraddistinta da pattern incredibilmente profondi e complessi realizzati utilizzando il laminato Abet in stampa digitale.
La scelta del laminato per Adam Nathaniel Furman non è casuale. L’azienda di Bra ha storicamente alimentato il dialogo con il mondo della progettazione sostenendo movimenti artistici quali Alchimia, alla fine degli anni settanta e successivamente Memphis. La collaborazione con designer come Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Gio Ponti, Achille Castiglioni, Paola Navone, Aldo Cibic e molti altri nel corso dei decenni a seguire, ha dato vita a progetti di grande vitalità artistica grazie alla libertà che il laminato offre ai progettisti .
È proprio la forza es- pressiva di questo materiale che ha appassionato Adam Nathaniel Furman e che gli ha permesso di dare vita a creazioni uniche dove la forma passa in secondo piano di fronte alla potenza della decorazione. Si lancia dunque una nuova sfida proiettata al futuro ma che guarda con attenzione al passato.
Photo: Federico Floriani