L’illuminazione degli spazi espositivi

come illuminare gli spazi espositivi

Ultimo appuntamento dell’anno per la serie di eventi targati DGA svolti presso lo showroom a Milano in Corso Monforte. Protagonista del terzo incontro è stato l’architetto Paolo Brambilla che ha raccontato nel dettaglio lo sviluppo dell’illuminazione degli spazi espositivi.

Un programma denso di argomenti interessanti che si sono succeduti in rigorosa sequenza ogni mese, uno showroom luogo di confronto e dialogo, la luce protagonista sempre e comunque. Il terzo e ultimo- non per importanza- incontro dell’anno, DGA, sostenitrice e promotrice della cultura della luce e della sua diffusione, lo ha voluto riservare ad una tematica di grande impatto, ovvero l’illuminazione nella progettazione espositivo / fieristica.

Gli invitati, professionisti del mondo del lighting, hanno potuto assistere all’intervento dell’architetto Paolo Brambilla dello studio Calvi Brambilla, che dal 2006 opera in diversi campi del progetto di architettura, allestimento, interni e design con un’esperienza specifica nell’ambito espositivo, soprattutto temporaneo.

evento DGA - L'illuminazione degli spazi espositivi

L’importanza del progettista illuminotecnico

Indispensabile, secondo l’architetto, la partecipazione del progettista illuminotecnico, una figura che è divenuta nel tempo sempre più richiesta e quindi essenziale particolarmente nei primi step. “L’assenza di tale figura”- spiega Brambilla- “può determinare il risultato; una cattiva luce può rovinare uno spazio che potenzialmente è ben progettato. La prima cosa che fa il progettista illuminotecnico è di valutare l’apparecchio, ossia la capacità del prodotto di illuminare dall’inizio alla fine e in maniera uniforme”. E ancora: “con DGA abbiamo lavorato per far vedere gli effetti luminosi in maniera non scontata, anche in maniera poetica; il segreto è quello di costruire livelli di comprensione diversi, per un pubblico vario e ampio, in uno spazio con un forte carattere architettonico, grazie al quale possiamo esprimere la solidità del marchio e dare una dimostrazione più efficace dell’utilizzo della luce ”.

Tra le case stories, molti gli stand creati per DGA in occasione di eventi fieristici, come Light+Building 2016, 2018 e 2022, dove gli espedienti scenografici hanno permesso di far risaltare gli effetti luminosi dei diversi prodotti e i linguaggi si sono rinnovati di edizione in edizione, superando brillantemente i limiti che vengono imposti dai regolamenti, dai confinamenti degli stand e dagli ambienti ripetitivi che spesso caratterizzano alcuni padiglioni. Uno degli obbiettivi è quello di attirare il visitatore, incuriosirlo, coinvolgerlo, farlo entrare in uno spazio piacevole in contrasto con il frastuono, anche visivo, della fiera.

La luce quindi come quinto elemento dell’architettura, parte integrante di un progetto, che non solo illumina, mette in evidenza, ma costruisce una nuova impalpabile dimensione.

DGA aprirà nuovamente le porte dello showroom con eventi dedicati al mondo della luce da gennaio 2024; tutti gli incontri concederanno 1cfp in autocertificazione per gli architetti iscritti all’Ordine di Milano e avranno l’apprezzato patrocinio di ASSIL e AIDI, le maggiori associazioni professionali italiane della luce.