Si può fare visual merchandising nel periodo SALDI?

Fare visual merchandising nel periodo dei saldi

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Carissimi Lettori, il tema è caldo  … ma il clima è freddo! L’argomento è sensibile … e l’attesa è molta. I negozi cambiano pelle … si può essere belli comunque.

Ecco solo alcune riflessioni che riguardano il periodo dei saldi ed i loro addetti ai lavori.

Nella nostra esperienza ventennale di XT abbiamo da sempre cercato di diffondere la cultura nei nostri partner retail che l’equazione SALDI = BAZAAR non è proprio corretta.

Fare visual merchandising nel periodo dei saldi

Il presupposto è: si può fare visual merchandising anche sotto i saldi.

Ma qualcosa sta cambiando ed il nostro tour, come vedete dalle foto, ne è una dimostrazione.

Lo stesso dicasi per le vetrine anche se su questo aspetto si fa ancora fatica a far capire ai dealer che non bisogna per forza comunicare in vetrina che il negozio è in saldo o comunque non su tutte le vetrine.

Certamente i negozi devono cambiare faccia, la comunicazione in store si adegua alle diverse dinamiche di vendita tuttavia si può e si deve mantenere una buona leggibilità del punto vendita.

Prima un po’ di storia per fare ancora maggior chiarezza.

Le prime leggi che interessano le vendite straordinarie risalgono al periodo fascista in cui sono state introdotte le due categorie delle “vendite straordinarie” e delle “vendite di liquidazione”.

I commercianti potevano scegliere liberamente il periodo dell’anno in cui fare le vendite straordinarie. Secondo una legge del 1980, le Camere di commercio stabilivano i periodi dell’anno, al massimo due, in cui si potevano tenere i saldi, che non potevano durare più di quattro settimane.

La pubblicità non poteva essere “ingannevole” ed il venditore aveva l’obbligo di dimostrare, in caso di controlli, che aveva effettivamente fatto gli sconti promessi rispetto ai prezzi precedenti.

Fare visual merchandising nel periodo dei saldi

Nel 1998 si intervenne ancora sulle date, stabilendo che fossero le singole regioni a decidere quando poter iniziare i saldi. I saldi non esistono solo in Italia: molti paesi europei stabiliscono legislazioni particolari per le vendite promozionali.

Ma oggi cosa dice la legge:

Per saldi si intendono le vendite di fine stagione con prezzi scontati di capi di abbigliamento ed accessori. Solitamente avvengono in due periodi dell’anno: a inizio gennaio, dopo le feste natalizie per l’abbigliamento invernale ed i primi di luglio per quello estivo.

La possibilità di comprare capi di abbigliamento che pochi giorni prima potevano costare anche il doppio crea il giorno di apertura dei saldi code davanti ad alcuni negozi (principalmente quelli con le marche più ricercate).

In Italia la prima normativa di riferimento era la legge 80 del 1980, che imponeva precise indicazioni nei confronti dei commercianti che volevano effettuare tali tipi di vendita promozionale.

Adesso sono il decreto legislativo 114 del 1998, il decreto legislativo 24 del 2002 ed il decreto legislativo 206 del 2005, chiamato anche Codice del consumo, a regolamentare la materia. Fra le norme più importanti ci sono:

  1. l’obbligo di esporre il prezzo prima e dopo lo sconto e lo sconto indicato in percentuale
  2. la divisione netta delle merci a saldo da quelle non scontate
  3. la possibilità di cambio in garanzia dei capi difettosi.

Alcuni consigli per evitare furbate da parte di esercenti poco onesti:

Per poter fare i saldi i negozi devono rispettare alcune regole. Ad esempio il prezzo originale di ogni prodotto in saldo deve essere sempre indicato in modo chiaro ed inequivocabile, vicino alla percentuale di sconto e al prezzo scontato. Inoltre le merci in saldo devono essere tenute in zone separate rispetto a quelle non in saldo, in modo da non essere confuse.

Per il 2018, come ormai da alcuni anni, i saldi invernali hanno avuto una partenza diversa a seconda di alcune regioni.

Sono iniziati prima dalla Basilicata, seguita dalla Valle d’Aosta, mentre per tutte le altre regioni la prima giornata di sconti è stata venerdì 5 gennaio; l’unica regione a organizzarsi diversamente è la Sicilia, dove si è dovuto aspettare il 6 gennaio.

Le date della fine dei saldi, invece, sono molto diverse da regione a regione: in Trentino-Alto Adige dureranno poco più di un mese (finiranno il 16 febbraio), mentre in Campania fino al 2 aprile, per esempio. La maggior parte di voi potrà comunque fare acquisti a prezzi scontati fino alla fine di febbraio o l’inizio di marzo.

Inevitabile che l’attività dei saldi si è estesa anche a chi preferisce gli acquisti online allo shopping tradizionale .

Al fine di dare una fotografia di ciò che saranno i saldi del 2018 vi forniamo un po’ di numeri.

Le stime ipotizzavano che circa 280mila attività commerciali, inclusa praticamente la totalità dei negozi di moda e di tessili, praticheranno subito sconti del 30-40%.

Interesse top anche tra i clienti: circa un italiano su due (il 47%) ha già deciso che approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto, valutando di investire, mediamente, 150 euro a persona.

E’ quanto emerge dall’indagine sui saldi invernali condotta da Confesercenti in collaborazione con SWG su un campione di 600 commercianti e 1.500 consumatori.

Oltre al 47% di italiani che hanno già deciso di partecipare ai saldi, c’è anche un altro 41% di nostri concittadini che valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno.

L’aumento di interesse dei consumatori nei confronti dei saldi viene confermato dalle intenzioni di spesa: chi ha già deciso di acquistare prevede in media un budget di 150 euro a persona, e l’86% si dice pronto a spendere come o più dello scorso anno.

Come ogni anno si spera che i saldi possano dare ossigeno ad un settore, quello in generale dei commercianti, che è in sofferenza come risulta evidente dalle tante chiusure registrate durante l’anno: secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti, le imprese del settore tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature nel 2017 sono diminuite rispetto al 2016 dell’1,9%, pari appunto a 2.406 imprese.

Fare visual merchandising nel periodo dei saldi

Tra le regioni la diminuzione più forte si registra in Piemonte (-3,2%), Trentino A.A. (-3,4%), Umbria (-4,2%) e Valle d’Aosta (-6,9%). Più contenuti i cali di imprese del Lazio (-1,1%) e della Campania (-0,9%). Tra le province, la maglia nera va a Terni, dove la diminuzione di negozi di moda tocca il -8,5%. Seguono la provincia d’Aosta (-6,9%), Pavia (-5,2%) e Padova (-4,9%).

Per vedere cosa è successo sul territorio abbiamo visitato alcuni negozi nelle zone centrali di Milano e Bologna e l’ outlet di Barberino.

L’outlet di Barberino, che per chi lo conosce, è sito in un bel contesto naturale con nuove realtà commerciali.

Partendo dall’esterno abbiamo notato diverse soluzioni di comunicazione in vetrina, da chi ha puntato su un po’ di scenografia a chi addirittura ha lasciato le vetrine vuote.

Come si può notare dalle foto, ogni parte del negozio può essere personalizzata, dalle vetrine ai sensori antitaccheggio, dal pavimento alle gondole.

Abbiamo anche intervistato alcuni consumatori che hanno dichiarato nella maggior parte dei casi di essere molto soddisfatti dell’offerta e di non aver riscontrato lacune in termini merceologici.

Passeggiando per Milano e Bologna un consumatore attento, ma non addetto ai lavori potrebbe faticare a notare la differenza in termini di impatto e comunicazione.

Fare visual merchandising nel periodo dei saldi

I negozi degli outlet ormai non si differenziano più da quelli tradizionali dei centri città o dei centri commerciali.
L’uso delle vetrofanie, dei cartelli, l’impostazione stessa delle vetrine è praticamente ormai la stessa e ciò va ad avvalorare la nostra tesi che il visual merchandising si può fare anche nel periodo dei saldi.

Paolo Zanardi XT srl
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