Quali prospettive per il settore retail?

Quali prospettive per il settore retail?

📅29 Ottobre 2021, 11:51
ENGLISH TEXT

Carissimi lettori,

Torniamo a voi dopo una intensa estate di relazioni e contatti con vari clienti e professionisti del Retail. Sia per motivi lavorativi, sia per condividere e confrontarci sulle novità nelle attività che le aziende stanno mettendo in atto, o per capire proprio Quali sono i cambiamenti reali che questa pandemia ha portato nel settore retail?

Come tutti possiamo immaginare, è abbastanza chiaro che probabilmente il cambiamento più grande causato dalla situazione pandemica è stato nelle persone: un evento talmente impattante non può che aver modificato o in alcuni casi acuito alcuni aspetti della persona.

Senza addentrarci troppo in aspetti psicologici, sicuramente però, sia per esperienza diretta, sia per il confronto con professionisti del settore, abbiamo visto che il personale a contatto con il pubblico ha avuto la necessità di cambiare il proprio approccio al lavoro, il modo di relazionarsi con i clienti, la flessibilità…e il tutto in un clima di incertezza su cosa avrebbe riservato il futuro.

Quali prospettive per il settore retail?

Abbiamo quindi deciso di riportarvi un paio di esperienze dirette di professionisti che giornalmente si occupano di Risorse Umane, sia dal punto di vista dell’azienda, sia come agenzia di recruiting, in modo da avere un panorama completo e una idea complessiva di quello che le aziende oggi stanno cercando, ma anche del modo in cui il personale è cambiato e sta cambiando.

Vi presentiamo Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, a cui abbiamo posto alcune domande:

Quali sono le maggiori richieste dei vostri clienti del settore retail e le maggiori difficoltà nel vostro lavoro nel 2021 e quali saranno nel 2022?

La domanda di personale si concentra principalmente intorno al processo di vendita. È a questa attività che bisogna guardare per trovare il numero più alto di richieste da parte delle nostre aziende clienti. Soprattutto nel fashion retail, grazie al lavoro della divisione specialistica Fashionpiù, abbiamo numerose posizioni aperte: abbigliamento premium, luxury, kids, occhialeria. Cambiano le specializzazioni e il livello di esperienza richiesti, ma quella del Sales Assistant resta tra le figure professionali più ricercate in questo comparto.

Matteo Naldi - Direttore Marketing di Lavoropiù
Matteo Naldi Direttore Marketing di Lavoropiù

Più che di difficoltà, invece, parlerei della necessità di studiare le tendenze in atto. La nostra sfida, come agenzia per il lavoro, consiste nel saper anticipare il cambiamento, sfruttando la nostra conoscenza del mercato per introdurre nuove soluzioni HR in grado di rispondere alle esigenze delle imprese. L’esperienza del negozio, ad esempio, sta diventando sempre più ibrida. Una reale armonia tra online e offline è possibile, non solo per i big player… Molte aziende l’hanno capito da tempo e lo testimonia la crescente richiesta di personale legato all’e-commerce: figure addette al picking, al back office, profili IT.

Quali sono le richieste delle aziende riguardo al ruolo di un venditore e di uno store manager?

Conoscenza dei principali KPI del retail, gestione cassa ed esperienza nella vendita assistita. Poi, naturalmente, ci sono molti aspetti che variano sensibilmente rispetto alla seniority e alla specializzazione ricercata.

Quali sono i servizi che offrite alle aziende nel settore del retail?

Lavoropiù è un’agenzia per il lavoro giovane, ma che in oltre vent’anni ha già maturato un’esperienza importante, che le permette di interagire con i propri clienti attraverso un approccio consulenziale, in grado di coprire tutti i processi legati alle risorse umane.
Le aziende retail che si rivolgono a Lavoropiù si avvalgono del servizio di ricerca e selezione dei candidati, oppure di quello della somministrazione di lavoro a tempo determinato. La scelta dipende molto dalle caratteristiche della risorsa da inserire. Recentemente, abbiamo potenziato ulteriormente la proposta formativa rivolta ai nostri candidati. La formazione è uno strumento fondamentale con cui intendiamo favorire il match tra domanda e offerta, sollecitando lo sviluppo di un elemento decisivo: le competenze
.

Come avviene la selezione del personale di negozio?

Lavoropiù dispone di una banca dati condivisa a livello nazionale da tutte le nostre filiali e sedi operative sul territorio, continuamente aggiornata con attività di database refreshing. Inoltre, siamo presenti su tutti i principali portali dedicati alla ricerca di lavoro. Dopo il colloquio, che può avvenire in presenza o a distanza, i nostri esperti realizzano un profilo della risorsa, in cui si soffermano non solo sulla coerenza rispetto alla job description, ma anche su una serie di elementi meno tangibili che, però, fanno davvero la differenza nel medio e lungo periodo: interesse e condivisione dei valori aziendali, attitudini, motivazione. Soltanto dopo aver analizzato questi aspetti in maniera approfondita, organizziamo il colloquio con il referente aziendale, che poi ci fornirà il feedback finale.

Quali attività formative prevedete per i vostri iscritti alla ricerca di un impiego nel  settore retail?

Nell’ultimo anno abbiamo organizzato corsi professionalizzanti di due tipologie: uno dedicato alla figura del Sales Assistant, l’altro a quella dello Store Manager. In queste esperienze formative, condotte della maggior parte dei casi dal nostro stesso team di recruiter, cerchiamo di portare ai partecipanti dei contenuti pratici, che abbiano un concreto impatto sul loro percorso professionale. Spazio, quindi ai contenuti tecnici, ma ci concentriamo molto anche sul tema dell’orientamento al lavoro, con l’obiettivo di mettere i candidati nelle condizioni migliori per inserirsi nel mercato del lavoro in maniera efficace e duratura.

Come anticipato, i cambiamenti ci sono e riguardano sempre alcune caratteristiche che deve possedere il personale in negozio, quali la flessibilità ed il problem solving.

Questi aspetti possono essere già caratteristiche che i candidati possiedono ma possono anche essere acquisiti tramite corsi di formazione mirati e pratici.

Noi di XT abbiamo infatti sviluppato corsi, sia in presenza che online, mirati ad acquisire questo tipo di caratteristiche tramite una esperienza pragmatica ed esperienziale.

La prossima testimonianza è di un nostro cliente storico, Bep’s, attraverso la sua HR manager, Alessia Norbiato:

Quali sono le maggiori difficoltà di un HR manager nel 2021 e quali saranno nel 2022?

In assoluto la ricerca del personale è diventata la missione più difficile, perchè il problema degli ultimi anni ed in particolare negli ultimi sei mesi è infatti dato dalle candidature di persone con poca esperienza ed estremamente pretenziose. In generale è sempre più arduo trovare personale che abbia voglia di lavorare nel fine settimana, oppure i candidati ritengono di meritare stipendi di livello più elevato ma senza apportare una esperienza nel settore richiesto.

 Alessia Norbiato HR manager Bep’s
Alessia Norbiato HR manager Bep’s

Questo lo vediamo in azienda non solo per la parte retail ma anche come ruoli in sede. In più aggiungo che in estate è particolarmente difficile trovare personale, perché nessuno si candida e nessuno vuole iniziare una attività durante il periodo delle ferie.

Quali sono le richieste dell’azienda riguardo al ruolo di un venditore e di uno store manager?

Per quanto riguarda lo Store manager direi problem solving ed elasticità mentale. L’aspetto fondamentale che riguarda invece l’addetto vendita è che il nostro è un prodotto tecnico che necessita di formazione, quindi il personale che cerchiamo deve essere poi formato, per cui la nostra intenzione è quella di avere uno staff a lungo termine, con l’obiettivo di farlo crescere in azienda.
Sicuramente il profilo che cerchiamo come addetto vendita comunque deve avere capacità di comunicazione, capacità di lavorare in team ma soprattutto affidabilità.

Quali sono le priorità formative per il vostro personale di negozio?

Le nostre priorità formative, come anticipato, sono principalmente le specifiche tecniche sui prodotti. Subito dopo ovviamente cerchiamo di formare il nuovo personale sulle procedure del punto vendita e le tecniche di vendita.

Qual è la percentuale di turn over del vostro personale di negozio?

Nell’ultimo periodo direi intorno ad un 30% , in generale ogni trimestre facciamo un report sulle delle motivazioni dei dimessi (al momento la motivazione principale è il lavoro di domenica…)

Quali sono le richieste dei vostri dipendenti in ambito formativo?

Da parte loro inizialmente viene richiesta una formazione tecnica di prodotto, proprio perché, come anticipato, questo diventa per loro un fondamentale strumento di vendita. Noi comunque abbiamo una piattaforma condivisa con tutti i punti vendita in cui viene descritto ogni prodotto con la propria scheda tecnica ed i link con i siti dei fornitori. Inoltre per alcune tipologie di prodotti specifiche le aziende mandano un rappresentante a fare formazione sulle caratteristiche tecniche. Per quanto riguarda la loro formazione i nostri venditori più dediti ci chiedono anche nuovi metodi o tecniche per implementare la loro capacità di vendere, e gli store manager sono interessati a qualche corso più manageriale sulla gestione del punto vendita. Su questi ultimi aspetti riteniamo che la formazione non debba essere esclusivamente interna all’azienda, ma anche realizzata da professionisti esterni, con una visione più ampia del settore retail.

Come vede l’evoluzione del retail nel 2022?

Io rimango dell’idea che il retail fisico rimarrà sempre forte soprattutto se riuscirà ad avere un prodotto interessante con dei bravi venditori che siano capaci di capire l’esigenza del cliente e consigliare l’acquisto. L’esperienza di acquisto con un vero consulente di vendita a mio parere infatti resta insostituibile.  Anche io da cliente sono molto condizionata da come si comporta lo staff di un punto vendita che spesso, nel mio caso, diventa l’ago della bilancia che mi porta ad effettuare un acquisto.

Dopo questo confronto la riflessione che immediatamente facciamo è quella di una realtà lavorativa, almeno in Italia, particolarmente complessa.

L’approccio al lavoro nel Retail viene ancora condizionato dall’idea che il ruolo del venditore sia un ripiego, una attività lavorativa temporanea che non comporta una particolare professionalità.

Molte aziende invece stanno cercando esattamente l’opposto, quindi in questo caso la domanda difficilmente incontra l’offerta.

Quale potrebbe essere quindi una soluzione?

Noi di XT in parte contribuiamo con la nostra formazione professionale agli adolescenti del CIOFS Emilia Romagna, e con lezioni di orientamento professionale sia per le scuole medie che per quelle superiori.

L’obiettivo è quello di fornire degli strumenti ai ragazzi per districarsi in un labirinto di nuove professionalità, e far capire come il Retail possa essere una delle tante strade professionali, interessante e stimolante, da percorrere.

Architetto Simona Fiore – XT srl

by AN shopfitting magazine no.165 ©

Share this article: